In Area Kids arriva lei, MAFALDA!
Un percorso espositivo che racconta, in una selezione di oltre cento strisce, il mondo della bambina argentina creata da Quino nel 1964.
In Area Kids arriva lei, MAFALDA!
Un percorso espositivo che racconta, in una selezione di oltre cento strisce, il mondo della bambina argentina creata da Quino nel 1964.
“Quino, in ogni suo libro, da anni ci sta dimostrando che i bambini sono depositari della saggezza. Quello che è triste per il mondo è che man mano che crescono perdono l’uso della ragione, a scuola dimenticano quello che sapevano alla nascita, si puliscono i denti, si tagliano le unghie e alla fine, diventati adulti miserevoli, non affogano in un bicchiere d’acqua ma in un piatto di minestra. Verificare questo in ogni suo libro è la cosa che assomiglia di più alla felicità: la Quinoterapia.” (Gabriel Garcia Marquez, 1992)
Mafalda ha 6 anni, ama i Beatles e la Pantera Rosa, odia la minestra e, più di ogni cosa, detesta le ingiustizie.
Parla spesso con il suo mappamondo delle contraddizioni degli adulti e del destino del Pianeta con uno spirito critico figlio del suo tempo. La guerra in Vietnam, la fame nel mondo, le ingiustizie sociali, il razzismo, la fine dell’Umanità sono alcuni degli argomenti che le stanno più a cuore che cerca di affrontare con domande ficcanti e puntuali agli adulti che, spesso, restano senza parole. Mafalda condivide le oltre 3000 strisce dove vive in poco meno di dieci anni, con i genitori, il fratellino Guillermo (Nando in Italia) e gli amici del quartiere: Manolito l’affarista, Felipe il sognatore, Susanita la conformista, l’egocentrico Miguelito, la disincantata Libertà.
Tradotta, letta e apprezzata in tutto il mondo Mafalda è paladina per i diritti umani e nel 1976 compare nel poster, che sarà in mostra, per la Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia dell’UNICEF.
Quino
Un’autobiografia
Un negro si lamentava
sulla riva del mare:
“Pur di essere bianco
sarei anche catalano.”
Cullato da questa ninna nanna nasce, nel 1932, a Mendoza (Argentina) un bambino di nome Joaquín Salvador Lavado Tejón “Quino”, da genitori andalusi. Siccome i genitori sono spagnoli, “tutti gli spagnoli sono brava gente”. All’età di quattro anni (1936) il piccolo Quino scopre che sono saltati fuori degli spagnoli cattivissimi, che stanno uccidendo gli spagnoli buoni. Tedeschi, italiani, preti e suore sono gente cattivissima perché stanno dalla parte degli spagnoli cattivi. Ci sono invece dei catalani che hanno smesso di essere cattivi e aiutano gli spagnoli buoni.
1939: terribile! Hanno vinto i cattivi.
Ma il piccolo Quino ormai va a scuola e lì impara che quelli veramente buoni sono gli argentini.
Per cercare di capire un po’ tutto questo, il piccolo Quino si mette a disegnare, in silenzio. Parlando si rischia di dire cose sbagliate sul bene e sul male.
Verso la fine del 1939 il panorama si complica: gli inglesi, che erano cattivissimi perché avevano rubato le Malvinas e Gibilterra, adesso sono buoni perché difendono il mondo dall’aggressione tedesco-italo-nipponica (1941). Anche i nordamericani sono buoni.
Nel 1945 Quino comincia a studiare disegno alla Scuola di Belle Arti di Mendoza.
Nel 1954, dopo aver imparato che italiani, tedeschi e giapponesi non sono poi tanto cattivi e che inglesi, nordamericani e francesi non sono tanto buoni, si trasferisce a Buenos Aires dove inizia a pubblicare i suoi disegni umoristici.
Nel 1960 sposa Alicia, di origine italiana, e scopre la bontà di quella brava gente.
La sua carriera di disegnatore umoristico si afferma con Mundo Quino (1963), il suo primo libro di vignette, e nel 1964, con l’invenzione di Mafalda, una bambina che cerca di sciogliere il dilemma di chi è buono e chi è cattivo in questo mondo.
Il 30 settembre 2020 Quino muore all’età di 88 anni.
In Area kids arriva MAFALDA!
Un percorso espositivo che racconta, in una selezione di oltre cento strisce, il mondo della bambina argentina creata da Quino nel 1964.
“Quino, in ogni suo libro, da anni ci sta dimostrando che i bambini sono depositari della saggezza. Quello che è triste per il mondo è che man mano che crescono perdono l’uso della ragione, a scuola dimenticano quello che sapevano alla nascita, si puliscono i denti, si tagliano le unghie e alla fine, diventati adulti miserevoli, non affogano in un bicchiere d’acqua ma in un piatto di minestra. Verificare questo in ogni suo libro è la cosa che assomiglia di più alla felicità: la Quinoterapia.” (Gabriel Garcia Marquez, 1992)
Mafalda ha 6 anni, ama i Beatles e la Pantera Rosa, odia la minestra e, più di ogni cosa, detesta le ingiustizie.
Parla spesso con il suo mappamondo delle contraddizioni degli adulti e del destino del Pianeta con uno spirito critico figlio del suo tempo. La guerra in Vietnam, la fame nel mondo, le ingiustizie sociali, il razzismo, la fine dell’Umanità sono alcuni degli argomenti che le stanno più a cuore che cerca di affrontare con domande ficcanti e puntuali agli adulti che, spesso, restano senza parole. Mafalda condivide le oltre 3000 strisce dove vive in poco meno di dieci anni, con i genitori, il fratellino Guillermo (Nando in Italia) e gli amici del quartiere: Manolito l’affarista, Felipe il sognatore, Susanita la conformista, l’egocentrico Miguelito, la disincantata Libertà.
Tradotta, letta e apprezzata in tutto il mondo Mafalda è paladina per i diritti umani e nel 1976 compare nel poster, che sarà in mostra, per la Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia dell’UNICEF.
Un’autobiografia
Un negro si lamentava
sulla riva del mare:
“Pur di essere bianco
sarei anche catalano.”
Cullato da questa ninna nanna nasce, nel 1932, a Mendoza (Argentina) un bambino di nome Joaquín Salvador Lavado Tejón “Quino”, da genitori andalusi. Siccome i genitori sono spagnoli, “tutti gli spagnoli sono brava gente”. All’età di quattro anni (1936) il piccolo Quino scopre che sono saltati fuori degli spagnoli cattivissimi, che stanno uccidendo gli spagnoli buoni. Tedeschi, italiani, preti e suore sono gente cattivissima perché stanno dalla parte degli spagnoli cattivi. Ci sono invece dei catalani che hanno smesso di essere cattivi e aiutano gli spagnoli buoni.
1939: terribile! Hanno vinto i cattivi.
Ma il piccolo Quino ormai va a scuola e lì impara che quelli veramente buoni sono gli argentini.
Per cercare di capire un po’ tutto questo, il piccolo Quino si mette a disegnare, in silenzio. Parlando si rischia di dire cose sbagliate sul bene e sul male.
Verso la fine del 1939 il panorama si complica: gli inglesi, che erano cattivissimi perché avevano rubato le Malvinas e Gibilterra, adesso sono buoni perché difendono il mondo dall’aggressione tedesco-italo-nipponica (1941). Anche i nordamericani sono buoni.
Nel 1945 Quino comincia a studiare disegno alla Scuola di Belle Arti di Mendoza.
Nel 1954, dopo aver imparato che italiani, tedeschi e giapponesi non sono poi tanto cattivi e che inglesi, nordamericani e francesi non sono tanto buoni, si trasferisce a Buenos Aires dove inizia a pubblicare i suoi disegni umoristici.
Nel 1960 sposa Alicia, di origine italiana, e scopre la bontà di quella brava gente.
La sua carriera di disegnatore umoristico si afferma con Mundo Quino (1963), il suo primo libro di vignette, e nel 1964, con l’invenzione di Mafalda, una bambina che cerca di sciogliere il dilemma di chi è buono e chi è cattivo in questo mondo.
Il 30 settembre 2020 Quino muore all’età di 88 anni.